Come è fatta una ambulanza per obesi

ambulanza per obesi

(fonte immagine: sicurauto.it)

Sono in molti a chiedersi come sia fatta una ambulanza per obesi. Dal punto di vista normativo, è un mezzo di soccorso che deve rispondere in maniera meticolosa agli standard imposti dalle normative regionali, nazionali ed europee. Tutte queste normative (che possono variare in maniera frequente) si pongono un obiettivo preciso: garantire ai pazienti obesi il miglior trasporto possibile in totale comfort e sicurezza. La normativa italiana che affronta questo argomento e che definisce e regolamenta la tipologia di ambulanze è quella del Decreto Ministeriale n. 553 del 17 dicembre 1987, ovvero la “Normativa tecnica e amministrativa relativa alle autoambulanze”.

Ambulanza per obesi e ambulanza classica

L’obesità è una malattia e non può essere mai trattata in maniera superficiale. Le persone che superano i 200 chili (o che si avvicinano in modo considerevole) vivono una vita difficile e ogni giorno sono messe alla prova con tutte le difficoltà del caso (utilizzo dei mezzi pubblici, sedie del ristorante che non sono sufficientemente robuste, barriere architettoniche che non consentono di muoversi agilmente).

Per questo motivo, in caso di persona obesa ferita o impossibilitata a muoversi in autonomia, diventa fondamentale comunicare all’operatore sanitario il peso (indicativo) della persona. Egli invierà quindi un mezzo adeguato all’allettamento e al trasporto della persona (ambulanza bariatrica) ed eviterà di perdere tempo prezioso. L’ambulanza classica infatti non è adatta al trasporto di pazienti che superano un determinato peso.

Come è fatta l’ambulanza classica

Le ambulanze in questione devono rispettare la normativa europea della sicurezza, il PrRN 1789 “Normativa sui veicoli medicali e loro equipaggiamenti–Autoambulanze”. Questo documento approfondisce in maniera meticolosa come è fatta una ambulanza e precisa i requisiti per la progettazione, i metodi di collaudo, le prestazioni e le dotazioni delle apparecchiature delle autoambulanze utilizzate per il trasporto e la cura dei pazienti.

Ognuna di queste ambulanze è dotata di un compartimento guida occupato dall’autista (e da un eventuale passeggero) e di un vano posteriore che deve essere occupato da infermiere e dal paziente.

Ambulanza classica: i dispositivi

In ogni tipologia di ambulanza ci sono: estintori, torce, dispositivi acustici e luminosi di emergenza, dispositivi di protezione individuale (DPI) come guanti, mascherine, occhiali, aspiratore, barella e ossigeno.  Questi DPI sono presenti anche nell’ambulanza per obesi e in tutte le altre tipologie. Inoltre, nelle ambulanze classiche devono essere presenti i presidi per gestire in modo performante le vie aeree (pallone autoespandibile e maschere di ossigeno di varie misure).

Inoltre, su ogni ambulanza per obesi, è presente uno zaino che contiene  materiale pronto all’uso per le emergenze o per i trattamenti a domicilio. Di solito, lo zaino contiene questi presidi: saturimetro, aghi, cannula, infusioni, maschere facciali, pallone autoespandibile, garze, bende, disinfettanti, collari cervicali, termometro, glucometro, sfigmomanometro e saturimetro.

Come è fatta l’ambulanza per obesi

Quando si parla di trasporto in ambulanza privata di pazienti obesi, si affronta un discorso complesso che deve tenere conto della gestione del paziente obeso in tutte le fasi del trasporto (pianificazione dell’intervento, trasferimento e figure coinvolte). L’ambulanza bariatrica è quindi destinata a persone sovrappeso, è un po’ più grande ed è dotata di lettini rinforzati per i pazienti e rampe in grado di sostenere carichi pesanti.

L’ambulanza per obesi non protegge solo la persona trasportata ma anche gli operatori di pronto intervento, che in caso contrario rischierebbero tensione alla schiena e lesioni nel tentativo di spostare un paziente obeso. La maggior parte delle ambulanze bariatriche possono trasportare in sicurezza persone che pesano fino a 544 chilogrammi. Ecco, nel dettaglio, da cosa è composta un’ambulanza per obesi:

  • Bariatrica (barella) omologata per carichi sino a 720 kg
  • Elettrica (barella) omologata per carichi fino a 318 kg
  • A pantografo (barella) omologata per carichi sino a 220 kg
  • Toboga (barella) omologata e verricellabile per carichi sino a 268 kg
  • Telo da trasporto e soccorso Transfer Flat
  • Sacco da trasporto verricellabile
  • Sacco da trasporto e protezione termica verricellabile
  • Sistema di cinghie e funi per l’immobilizzazione e lo spostamento
  • Putrelle specifiche per il sostegno e l’immobilizzazione del toboga sul pianale
  • Presidi di adeguate misure (p.e. manicotti della pressione non invasiva, palloni autoespandibili, sensori della saturimetria, ecc.)

Come funziona la barella dell’ambulanza bariatrica

Fra i presidi che si trovano sull’ambulanza per obesi, il più importante senza dubbio è la barella autocaricante, un dispositivo medico pensato per un trasporto di pazienti che sfiorano o superano i 200 chili. Ha 4 gambe e ruote agili per raggiungere in modo agevole il luogo in cui si trova il paziente. In linea di massima, ci sono posizioni possibili (una alta e una a terra). Le più innovative sono dotate di posizioni intermedie che facilitano il compito degli operatori.

La barella deve possedere uno schienale regolabile che consente di raggiungere tutte le posizioni (sia quella ortostatica, sia quella semiseduta). Anche il pianale posto ai piedi del paziente può essere sollevato per consentire il posizionamento di Trendelemburg. In termini di sicurezza, devono essere presenti le spondine laterali che consentono l’immobilizzazione del paziente e prevengono la caduta. Inoltre sono presenti cinture di sicurezza che vincolano 5 punti del corpo e che salvano il paziente in caso di brusca frenata o di accelerazione.