Come si svolge una visita proctologica, quanto costa e come prepararsi


Sottoporsi ad una visita proctologica, per un’ampia fetta di pazienti, è causa di forte stress: non tanto perché si tratta di un esame doloroso – al contrario, comporta solamente un lieve fastidio – quanto per ragioni legate al pudore, per la reticenza nel trattare determinati temi o per pregiudizi del tutto errati.

Troppo spesso paura ed imbarazzo finiscono per prevalere sul buon senso, portando un gran numero di persone a “rimandare” all’infinito l’appuntamento dallo specialista. Il rischio, in questi casi, è che eventuali patologie non vengano rilevate per tempo, dando il via a complicazioni ben peggiori.

Per questo motivo, abbiamo deciso di spiegare in cosa consiste l’esame, quanto dura e, soprattutto, in quali circostanze andrebbe effettuato senza indugio. Vedremo, poi, come prenotare una visita proctologica nella propria città, tramite la piattaforma CupSolidale.it, e quali sono i prezzi attuali.

Cosa succede durante una visita proctologica?

L’esame proctologico può essere scomposto in diversi momenti:

  • Anamnesi → L’incontro si apre con un colloquio tra specialista e paziente, necessario per delineare il quadro clinico ed acquisire tutte le informazioni che risulteranno utili in seguito (es. abitudini personali, sintomi, patologie pregresse, medicinali assunti, storia familiare, ecc.).
  • Osservazione → Terminato il colloquio, si passa all’osservazione esterna ed interna dell’ano. Il paziente, dunque, è tenuto a stendersi sul lato sinistro e ad avvicinare le ginocchia verso l’addome, adottando una posizione analoga a quella fetale. A questo punto, il proctologo procede a palpare la zona perianale e ad ispezionare quella anale, dapprima mediante l’inserimento del dito (protetto da un guanto lubrificato), poi con l’ausilio di uno strumento chiamato anoscopio. L’operazione, in genere, è indolore, ma è possibile sperimentare una sensazione di fastidio: in tal caso, è consigliabile avvertire il medico, che valuterà se interrompere temporaneamente o del tutto la procedura ispettiva.
  • Rettoscopia → A seconda delle problematiche riscontrate nel corso della visita proctologica (ad esempio, se il paziente è affetto da emorroidi interne o vi è il sospetto di un tumore del retto inferiore, patologia sempre più comune tra gli under-50, come riportato da Milanofinanza.it), potrebbe essere necessaria anche una rettoscopia, in modo tale da raggiungere ed esaminare la parte bassa del retto.

Quanto dura?

Generalmente, la durata dell’esame proctologico va dai 25-30 minuti (per il colloquio, la palpazione e l’ispezione perianale / anale) ai 40-50 minuti (se, dopo le prime due fasi, vi è bisogno di eseguire anche la rettoscopia).

A cosa serve l’esame proctologico?

Fare prevenzione è fondamentale per mantenersi in buona salute ed evitare di dover correre ai ripari in fasi avanzate della patologia. La visita proctologica permette di diagnosticare e monitorare nel tempo le patologie e i disturbi che interessano le zone dell’ano e del retto.

Tra questi, ricordiamo:

  • ragadi anali;
  • emorroidi;
  • fistole anali;
  • prolasso rettale;
  • polipi;
  • tumori del retto;
  • rettocele (nelle donne).

Oltre che a scopo diagnostico, l’esame è molto utile anche per la valutazione della funzionalità ano-rettale e per la prevenzione del cancro al colon.

Pertanto, andrebbe effettuato con regolarità non soltanto in presenza di patologie già conclamate, ma anche nel caso si manifestino sintomi anomali – vedremo più avanti a quali segnali occorre prestare maggiore attenzione – o se il soggetto, per familiarità o altri motivi, è considerato “ad alto rischio”.

In quali casi è necessario?

Tra i principali “campanelli d’allarme” che dovrebbero indurre il paziente a sottoporsi ad una visita proctologica nel breve periodo, ricordiamo:

  • dolore;
  • prurito;
  • secrezioni purulente;
  • tumefazioni;
  • perdite di sangue dall’ano (che si verificano durante o a prescindere dall’evacuazione).

In particolare, la presenza di sangue nelle feci (o nella carta igienica) può essere dovuta sia a ragadi ed emorroidi, sia a condizioni più serie (tra cui tumori al retto e al colon), per cui è un sintomo da non sottovalutare.

Come prenotare e quanto costa

In Italia, per sottoporsi ad una visita proctologica, vi sono essenzialmente due strade: rivolgersi ad un ospedale o ad una struttura pubblica attrezzata, oppure ad uno dei numerosi centri privati che operano sul territorio.

Purtroppo, in alcune città o regioni, le tempistiche possono dilatarsi più del previsto. Di conseguenza, se si vuole ridurre l’attesa ad un massimo di due-tre giorni, una valida soluzione è prenotare in autonomia, meglio ancora se attraverso una piattaforma sicura ed intuitiva come CupSolidale.it.

CupSolidale.it, infatti, consente a ciascun utente di selezionare il luogo, il giorno e la fascia oraria più congeniali per l’esame, il tutto tramite una veloce ricerca da PC o smartphone. Inoltre, offre una panoramica sui prezzi sia delle singole strutture, sia a livello nazionale: nel caso delle visite proctologiche, ad esempio, la spesa oscilla da un minimo di 30 euro (nella città di Napoli) ad un massimo di 220 euro, per una media che si attesta intorno ai 125 euro.

Come prepararsi?

La preparazione in vista dell’esame proctologico prevede la pulizia del canale ano-rettale e l’eliminazione dei residui di feci, in modo da facilitare l’ispezione da parte del medico. Si richiede, pertanto, di eseguire un clistere nella giornata precedente, da ripetere due ore prima dell’appuntamento.

Informarsi sulla procedura, poi, aiuta a scacciare dubbi e paure irrazionali, dunque ad affrontare la visita con maggiore serenità.