Enterite: che cosa è e come comportarsi con tre pratiche utili


Non è infrequente soffrire di enterite. Sentiamo spesso questa parola, anche se non ne conosciamo il significato esatto. Quando si parla di enterite si fa riferimento a una infiammazione dell’intestino tenue. Scopriamo insieme perché si manifesta questo disturbo e come rimediare tempestivamente.

Quali sono sintomi e cause dell’enterite?

Dicevamo che l’enterite è una infiammazione dell’intestino tenue: si tratta del primo tratto dell’intestino, compreso tra la regione terminale dello stomaco e l’intestino crasso. Non tutte le enteriti sono circoscritte all’intestino tenue: alcune possono raggiungere lo stomaco (gastro enterite) o l’intestino crasso.

I tipici sintomi dell’enterite sono:

  • Diarrea;
  • Dolori addominali;
  • Gonfiore addominale;
  • Vomito;
  • Febbre;

Quanto alle cause, ecco alcune condizioni predisponenti:

INGESTIONE DI CIBI O BEVANDE CONTAMINATI DA BATTERI. Parliamo di una intossicazione alimentare. In linea generale, la contaminazione degli alimenti avviene per un loro trattamento inadeguato durante la fase di lavorazione, per l’ambiente insalubre in cui sono conservati o per la scarsa igiene di chi li manipola. Gli alimenti più spesso coinvolti nelle intossicazioni alimentari sono carne, pesce, latte non pastorizzato e prodotti freschi, come ad esempio frutta e verdura.

INFLUENZA INTESTINALE. La gastroenterite virale o influenza intestinale è una infiammazione di origine virale, che colpisce l’intestino tenue, causando sintomi gastrointestinali quali diarrea, dolori addominali, nausea, vomito, inappetenza, febbre. Occhio ai bimbi, particolarmente esposti all’attacco di questi virus.

Come arginare i sintomi dell’enterite? Ecco tre consigli utili

Per contribuire a riassestare il nostro intestino scombussolato, possiamo mettere in pratica tre suggerimenti:

1. REINTEGRIAMO I LIQUIDI PERSI

Sarà fondamentale bere abbondante acqua per reintegrare i liquidi persi con le eccessive evacuazioni e contrastare il rischio di disidratazione. Introduciamo almeno 1, 5 litri di liquidi al giorno, ricordando di bere a piccoli sorsi: grandi sorsate, infatti, influiscono sullo stimolo del vomito.

Prediligiamo acqua naturale, tè (dalla leggera azione astringente) o camomilla non zuccherati, evitando invece bibite gassate, che possono favorire meteorismo, alcoolici, che provocano disidratazione e caffè, poiché lassativo.

Prestiamo attenzione all’enterite nei bambini, particolarmente esposti al rischio di disidratazione. Somministriamo loro liquidi in quantità adeguata a reintegrare quelli persi con le evacuazioni eccessive: diamo ai neonati più latte, ai bimbi più grandi acqua o camomilla non zuccherata. Esistono poi soluzioni reidratanti orali, eventualmente suggerite dal pediatra.

2.PRESTIAMO ATTENZIONE ALLA NOSTRA DIETA

Limitiamo alimenti ricchi di fibre, che stimolerebbero il transito intestinale. Attenzione, quindi, ad alimenti integrali (pane integrale, riso integrale), frutta con la buccia, verdure crude e legumi (fagioli secchi, lenticchie…).

Scegliamo alimenti semplici, ad azione costipante e remineralizzante, come ad esempio:

  • pesce bollito o cotto al vapore;
  • Pollo, tacchino e coniglio ai ferri;
  • Riso e pasta in bianco;
  • Mele;
  • Banane;
  • Patate lesse;
  • Parmigiano Reggiano.

3. UTILIZZIAMO UN INTEGRATORE ALIMENTARE A BASE DI FERMENTI LATTICI VIVI.

Si tratta di batteri buoni i quali, ingeriti, esercitano funzioni benefiche per il nostro intestino e il nostro organismo. Infatti, i fermenti lattici, tramite la loro azione probiotica:

  • Contrastano l’azione dannosa dei microrganismi patogeni.
  • Partecipano a migliorare la barriera intestinale tramite la produzione di mucina, che riveste la parete intestinale, e altre sostanze che permettono alle cellule intestinali di funzionare al meglio;
  • Stimolano il sistema immunitario;
  • Svolgono un’azione antinfiammatoria sulle pareti dell’intestino.

Scegliamo un prodotto che contenga un mix di bifidobatteri, streptococchi e lattobacilli, fermenti lattici vivi indicati per ripristinare l’equilibrio della fisiologica microflora intestinale, che può essere alterata.

Queste indicazioni non sostituiscono il rapporto medico-paziente. Se desideriamo ulteriori informazioni in ambito medicina e salute possiamo rivolgerci al nostro medico di fiducia.