L’espansore palatale per bambini: perché dovresti scegliere il mobile


Cos’è e a cosa serve l’espansore palatale

L’espansore palatale è un dispositivo medico odontoiatrico utilizzato per ampliare l’arcata superiore della bocca con lo scopo di far allineare i denti superiori con quelli inferiori in modo corretto ed adeguato. Si tratta di un apparecchio che fa pressione sui denti posteriori, molari e premolari, e viene applicato maggiormente tra i 5 ed i 14 anni.

Periodo considerato migliore per l’espansione del palato. Generalmente si consiglia l’utilizzo di tale dispositivo quando:

  • è stato diagnosticato il “morso inverso”. Con questo termine si intende quando la mascella superiore è più stretta di quella inferiore. Grazie all’espansore si potrà migliorare l’allineamento delle due arcate, in modo da evitare anche problemi futuri.
  • è stato verificato che vi è un affollamento dentale. Ovvero troppo poco spazio per i denti definitivi.Grazie all’azione dell’espansore si andrà a creare lo spazio necessario.
  • si verifica il blocco della crescita di un dente a causa del poco spazio e quindi allargare l’arcata superiore consente di recuperare lo spazio che si necessita.
  • è evidente che vi sia una difficoltà di respirazione nasale. Infatti, se l’arcata superiore è stretta causa l’impossibilità di respirare bene dal naso. Grazie all’espansore, il piccolo cliente potrà tornare a respirare tranquillamente dal naso evitando di inalare batteri non filtrati.

L’espansore palatale viene creato su misura in base alla bocca e alle sue caratteristiche di ogni singolo paziente. Esso è composto da due metà unite da una placca entrale in cui vi è posta una vite. Per far in modo che questo dispositivo funzioni, è necessario ruotare tale vite con un’apposita chiavetta (in base alla prescrizione del proprio dentista) seguendo degli intervalli ben precisi. È un’operazione che viene effettuata comodamente a casa e vengono pianificati controlli dal proprio dentista.

In questo modo le due arcate, con il tempo, si allineeranno. Generalmente i controlli avvengono ogni 7-14 giorni (nel primo periodo) per controllare l’andamento della situazione e l’apparecchio normalmente viene mantenuto per circa 6 mesi (tempo sufficiente per la correzione). Un elemento fondamentale è il fattore tempo che, se applicato alla corretta età, il trattamento sarà efficace ed efficiente. Per verificare il corretto funzionamento del dispositivo è la comparsa di uno spazio, chiamato diastema, tra gli incisivi superiori centrali.

Ciò desta sempre un pò di preoccupazione nei genitori, ma in realtà serve per capire quanto sta agendo il trattamento. L’età precoce consente al dentista di correggere in maniera adeguata la problematica in quanto la struttura ossea e scheletrica non ha raggiunto ancora la maturità, quindi facilita la correzione. Inoltre, intervenire in maniera tempestiva con questa metodologia di correzione facilita notevolmente l’espansione del palato. Talvolta, è necessario attendere qualche giorno finché il bambino si abitui alla presenza di tale dispositivo. Alcuni riferiscono di non provare alcun fastidio o dolore, altri invece hanno dichiarato di provare una sensazione di pressione che nasce dalla radice del naso fino agli incisivi superiori. In ogni caso è un “malessere” destinato a scomparire in breve tempo. Dopo pochi giorni dall’attivazione dell’espansore palatale si potrà cominciare a notare uno spazio tra i denti incisivi, che scomparirà in maniera del tutto naturale dopo quasi 30 giorni.

Ovviamente dividere le due parti del palato richiede tempo e forze lenti e costanti per circa una quindicina di giorni. Un ulteriore elemento importante è la pulizia dell’apparecchio che dovrà essere effettuata regolarmente e scrupolosamente in modo da supportare la riuscita della terapia.

L’espansore palatale per bambini: meglio il fisso o il mobile?

Esistono due tipologie di espansori palatali: il fisso ed il mobile.

Quelli mobili, o conosciuti anche come “placca di Schwartz”, non sono i preferiti degli odontoiatri e dentisti in quanto non vanno a lavorare sulla modifica della struttura ossea sottostante, ma tentano di correggere il morso crociato spingendo i denti verso l’esterno.

Gli espansori rapidi palatale (ERP) o meglio conosciuti come espansori palatali fissi, agiscono sullo scheletro osseo e vengono fissati ai denti superiori e applicati sul palato, per una durata che varia dagli 8 ai 12 mesi. In questo lasso di tempo assai lungo, il dispositivo agisce allargando mano a mano l’ampiezza del palato caratterizzato da due metà non ancora calcificate tra loro, correggendo una serie di problematiche. Ad esempio malocclusioni o affollamento dentale. Come accennato in precedenza, il fattore tempo è molto importante in quanto nei bambini le ossa non sono ancora fuse e quindi è molto più facile una correzione di questo tipo.

Mano a mano che il bambino cresce e supera l’età idonea a questo trattamento, quest’ultimo potrebbe verificarsi pericoloso e poco efficace a causa della fusione totale della sutura palatina. Normalmente ciò avviene intorno 12/13 anni nelle bambine e ai 13/14 anni nei bambini. A rigor di quanto appena detto, alcuni dentisti e odontoiatri preferiscono iniziare il trattamento al più presto possibile, addirittura intorno ai 5/6 anni. L’espansore palatale, di contro, viene applicato mai a persone adulte o comunque negli adolescenti a meno che non vi siano stati effettuati accertamenti accurati per poter agire.

Infatti, tramite una radiografia del polso e della mano, si potrà verificare che la sutura sia aperta e quindi poter agire. In conclusione, è evidente che l’espansore palatale per bambini più adatto è quello fisso che porta più benefici rispetto a quello mobile. A che età si dovrebbe mettere l’espansore palatale? Come descritto in precedenza, il fattore tempo ed età sono molto importanti infatti si consiglia di intervenire tra i 5 e gli 8 anni. Innanzitutto perché il palato non è ancora fuso in un tutt’uno come negli adulti, anzi è formato da due metà che si avvicinano sempre più tra di loro, ma si possono distanziare facilmente e senza complicazioni o problematiche. Fino ai 4/5 anni la struttura palatina è formata interamente da cartilagine, verso i 5/6 anni comincia lentamente il processo di calcificazione che si concluderà intorno ai 12/14 anni. Nell’adulto invece è sconsigliato e non viene applicato in quanto l’espansore rapido palatale andrebbe ad agire sull’espansione dei denti piuttosto che del palato. Se l’intervento avviene al momento giusto e con le modalità idonee in pochissimi giorni si otterrà l’ampiezza desiderata, ovviamente seguendo scrupolosamente le indicazioni del dentista e odontoiatra.

Il tempo che l’apparecchio dovrà rimanere in sede può variare, in base a ciò di cui il paziente necessita, e questo consentirà all’osso di riorganizzare lo spazio in modo da garantire la redistribuzione dei denti nello spazio che si sarà creato. Visto e considerata la giovane età dei pazienti, l’apparecchio potrebbe recare un pò di fastidio o dolore specialmente nel momento in cui viene girata la vite o durante la masticazione.

Ma non solo, si potrebbero verificare episodi di emicrania o epistassi, ma comunque tutti fattori transitori e non preoccupanti. Il momento più delicato e difficile è quello immediatamente successivo all’installazione dell’apparecchio e ad ogni attivazione (ovvero ogni giro di vite, fastidioso in quanto si esercita una lieve ma percettibile pressione). Ma cosa si intende precisamente per attivazione? Quando il dentista parlerà di attivazione è bene sapere che con questo termine si intende far compiere alla vite 1/4 di giro attraverso l’uso di un’apposita chiavetta. Ogni quarto di giro corrisponde a 0.24 mm di espansione ed in questo modo l’espansore palatale rimane costantemente attivo esercitando quelle forze costanti e lente.

Dopo aver installato l’apparecchio, il primo a compiere le attivazioni è il dentista e di norma ne effettua quattro in un’ora presso il suo studio. La fase successiva spetta al genitore che compierà questa azione due volte al giorno, una al mattino e una alla sera, dal secondo giorno dall’installazione al quindicesimo. Sarà sufficiente agganciare la chiavetta alla vite e compiere il quarto di giro seguendo la direzione della freccia che punta verso la parte interna.

Vi sono alcuni accorgimenti a tal riguardo e sono:

  • ricordarsi di effettuare due attivazioni al giorno, una al mattino e una alla sera compiendo il quarto di giro ogni volta
  • per evitare che la chiavetta possa cadere nel cavo orale accidentalmente, munirsi di un cordino o di un cavo affinché ciò non avvenga
  • segnarsi su un foglio come promemoria il numero massimo di attivazioni e accanto quelle che sono state effettuate in modo da tenere sotto controllo la situazione
  • la vite deve essere sempre pulita
  • segnalare prontamente eventuali problemi o complicanze al proprio dentista
  • rasserenarsi se dopo 2/5 giorni compare lo spazio (chiamato diastema) tra gli incisivi superiori centrali.

Per garantire l’efficacia di tale trattamento è importante rivolgersi ad un professionista, in grado di studiare accuratamente il caso e cercare la soluzione più idonea. Ogni paziente è a sé e ha le proprie caratteristiche ed esigenze, per tali motivi gli espansori palatali dovranno essere su misura e una volta installati, il professionista dovrà fornire ai genitori o a chi ne fa le veci un programma dettagliato da seguire.