Con il termine autismo si fa riferimento ad un disordine cerebrale che coinvolge in toto la vita di chi ne soffre, dal punto di vista relazionale, cognitivo e comunicativo.
L’autismo infantile, come si desume dal nome, colpisce i bambini nell’età evolutiva e in genere appare nella prima infanzia. Si tratta di un disturbo molto complesso e delicato, che richiede interventi ad hoc: per questo per capire meglio cosa è l’autismo infantile e come si tratta abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la Dott.ssa Cinzia Mamelli che ci spiega che questo disturbo comprare spesso precocemente, nella prima infanzia, coinvolgendo il modo in cui il bambino interagisce con le persone.
L’autismo infantile colpisce bambini di ogni etnia, classe sociale, anche se colpisce più i maschi delle femmine.
Si è discusso e si discute ancora molto su quali possano essere le cause dell’autismo infantile ed esse sono spesso ricondotte a due cause: fattori genetici, e fattori ambientali.
I fattori genetici sarebbero scatenati da geni ereditati e mutazioni spontanee, e secondo alcuni studi sui gemelli, se uno dei due gemelli è autistico anche l’altro ha 9 possibilità su 10 di esserlo. Se i genitori sono anziani, c’è più rischio che il figlio soffra di autismo infantile.
Si parla inoltre di cause ambientali dell’autismo infantile, nel senso che secondo alcuni studi l’esposizione del bambino a infezioni, farmaci particolari, o alla deprivazione di ossigeno nei primi mesi di vita potrebbero essere concause dell’autismo infantile.
Sintomi dell’autismo infantile: quali sono?
I sintomi sono variegati, e possono essere più complessi in alcuni casi, più sfumati in altri. Conoscere i sintomi dell’autismo infantile e osservare bene chi ne soffre aiuta una diagnosi più precoce e quindi anche un intervento più rapido.
La combinazione dei sintomi e la gravità degli stessi, come detto, può variare anche in modo significativo da bambino a bambino.
In genere i bambini autistici però soffrono di stimoli che colpiscono tre aree: quella dell’abilità sociale, della comunicazione e dei comportamenti ripetitivi.
Dal punto di vista dell’abilità sociale, i bimbi che soffrono di autismo infantile hanno difficoltà più o meno spiccate nell’interazione con altre persone. In genere, appaiono abbastanza disinteressati al contesto che li circonda, alle altre persone e all’ambiente. Difficilmente interagiscono nei giochi di gruppo, faticano a fare amicizia ed anche a comprendere le emozioni degli altri.
L’autismo infantile, come anche negli adulti, crea difficoltà anche in ambito comunicativo, sia nella comunicazione verbale che in quella non verbale. I bimbi autistici hanno spesso difficoltà nell’articolare il linguaggio e anche nell’esprimersi in modo non verbale.
Infine, l’autismo infantile è spesso caratterizzato da comportamenti detti stereotipati e continui, ripetitivi, hanno interessi assai ristretti e sono abbastanza rigidi, cioè restii al cambiamento.
La diagnosi dell’autismo infantile parte dai primi mesi di vita.
Infatti a 6 mesi si considera fra i sintomi dell’autismo infantile il fatto che il bambino non sia in grado di fare sorrisi o di esprimere gioia; a 9 mesi, la mancanza di risposta e reazione a stimoli è possibile sintomo.
A 12 mesi, se il bimbo non punta i piedi, non tende le braccia e non emette gorgoglii; a 16 mesi, l’assenza di parole, a 24 mesi se il bambino non imita le frasi che sente.
In seguito, i deficit del linguaggio e nelle abilità comunicative relazionali e sociali è considerato un sintomo di autismo infantile.
Trattare l’autismo infantile
Individuare l’autismo infantile non è affatto facile, come abbiamo visto. Tuttavia una diagnosi precoce può aiutare il trattamento; è stato dimostrato che se l’autismo infantile viene diagnosticato prima dei 12 mesi, un trattamento intensivo può contenere i sintomi.
Esistono tantissimi approcci differenti per curare l’autismo infantile, fra cui la terapia comportamentale, la terapia del linguaggio e quella della comunicazione, la terapia nutrizionale, fisioterapia ed anche uso di farmaci.