Le relazioni sociali rappresentano qualcosa di indispensabile per l’essere umano. Non a caso Aristotele definiva l’essere umano “un animale sociale”. Fin da quando veniamo al mondo, percepiamo con forza un bisogno di appartenenza, la necessità di legarci a qualcuno a partire da coloro che ci sono più vicini cioè i nostri genitori. Sentiamo una spinta a comunicare, interagire, condividere con gli altri i nostri pensieri e le nostre emozioni. E questo ci aiuta a stare nel mondo. Il nostro benessere psico-fisico è strettamente connesso con la nostra capacità di instaurare e mantenere dei legami con gli altri.
Questo è stato reso ancora più evidente dalla pandemia da Coronavirus e dalle restrizione imposte per evitare il contagio. Costretti all’isolamento forzato, chiusi in casa durante il lockdown, abbiamo cercato in ogni modo di superare la distanza attraverso tutti i mezzi a disposizione per tenere salde le nostre relazioni.
Non sempre è facile entrare in contatto con gli altri. Spesso possono manifestarsi grandi difficoltà nel gestire e portare avanti le relazioni che si tratti di amicizie, amori, rapporti con i colleghi. Timidezza nel parlare, incapacità di prendere la parola o di far valere la propria opinione in una discussione sono alcuni dei segnali che evidenziano la presenza di difficoltà relazionali.
Le difficoltà relazionali si manifestano di solito come disagio e sofferenza, temporanei o duraturi, nell’ambito delle relazioni interpersonali e nella sfera emotiva. Questo tipo di disagio può manifestarsi a qualsiasi età, sia quando si è molto piccoli, sia da adolescenti che quando si è ormai adulti.
Sintomi delle difficoltà relazionali
Le difficoltà in ambito relazionale e affettivo possono manifestarsi in vario modo, in forme differenti da individuo a individuo. Spesso portano con sé stati d’ansia, rabbia e aggressività a cui si associano anche iperattività, tendenza all’isolamento, comportamenti oppositivi o di rifiuto, stati depressivi, apatia, insicurezza e bassa autostima, timore costante di non essere adeguato o all’altezza.
Nei bambini, le difficoltà relazionali possono dare seguito a disturbi del linguaggio e al ritiro sociale.
Talvolta, questo tipo di problematiche possono far insorgere anche sintomi di tipo fisico, veri e propri disturbi psicosomatici, attraverso i quali il corpo manifesta il disagio interiore (mal di testa, mal di stomaco, nausea, insonnia).
Cause delle difficoltà relazionali
Ogni individuo è a sé, ha una sua storia e un suo vissuto particolare che deve sempre essere indagato per comprendere quale sia la genesi del disagio che manifesta.
In molti casi, questo tipo di disagio deriva dall’aver sviluppato un legame problematico con le proprie figure di riferimento (genitori o chi si prende cura di noi nell’infanzia), da traumi subiti quando eravamo bambini, da convinzioni distorte su noi stessi che spesso si alimentano in un circolo vizioso che può condurci anche a sviluppare una forma di fobia sociale, tanto da finire con l’evitare qualsiasi situazione in cui si debba interagire con gli altri. Anche chi subisce bullismo, finendo vittima di una continua prevaricazione da parte degli altri, rischia di sviluppare difficoltà relazionali.
Come superare le difficoltà relazionali
Quando ci si rende conto di avere delle difficoltà nel gestire le nostre relazioni, dei problemi di tipo affettivo che compromettono il nostro benessere, può essere utile intraprendere un percorso di psicoterapia. Lo psicoterapeuta, affiancando il paziente, cercherà di far levare sulle sue risorse interiori per consentirgli di acquisire e potenziare le proprie abilità sociali nonché competenze in campo emotivo, relazionale e sociale.
Spesso, quando si affrontare questo tipo di disagio, anziché la classica terapia individuale che si basa sul confronto 1:1 tra paziente e terapeuta, può essere più produttivo inserirsi all’interno di un gruppo.
Il Centro di psicologia e psicoterapia la Fenice propone percorsi di terapia di gruppo a Roma, nello studio in zona Prati, utilizzando il metodo dello psicodramma. Come evidenziato in un articolo presente sul sito del centro, la terapia di gruppo è il modo migliore per trattare e curare un trauma subito all’interno di un contesto di gruppo.