Cosa Mangiare per rinforzare le ossa: i consigli per una dieta efficace


Il tessuto che compone le ossa è “vivo” e negli anni può indebolirsi. Innanzitutto, per essere sano deve essere “usato”, quindi il primo alleato delle tue ossa è il movimento. Fondamentale è un’alimentazione adeguata che ti aiuta a prevenire osteoporosi, lesioni o fratture. Cure e attenzioni devono avvenire sin dall’infanzia e adolescenza, cioè i periodi più critici per lo sviluppo scheletrico in cui si definirà il picco massimo di massa ossea: è in queste fasi che bisogna fare la scorta che ti servirà per tutta la vita!

I principali elementi nutritivi per costruire, mantenere e fortificare le ossa sono il calcio e la vitamina D che, a sua volta, è fondamentale per l’assorbimento intestinale del calcio assunto. Un’alimentazione equilibrata comprende una giusta assunzione di calcio attraverso specifici alimenti e la loro associazione o meno con altri tipi di cibi che possono favorirne o ostacolarne l’assorbimento! Se non assumi abbastanza calcio, tale minerale sarà scarsamente disponibile nel sangue e quindi il tuo organismo finirà per procurarselo attingendo dalle ossa che, nel tempo, possono esaurire le scorte con aumento della fragilità e del rischio di osteoporosi.
Nel caso in cui questo particolare nutrimento non venga assunto nella quantità adeguata con una dieta, molto utile è l’assunzione di integratori alimentari a base di calcio ne vitamina D, tali prodotti sono facilmente reperibili acquistandoli nella farmacia sotto casa o su e-commerce farmaceutici come https://www.efarma.com/ensure-nutrivigor-vaniglia-400g.html

Cos’è la vitamina D

La vitamina D è una sostanza indispensabile per la salute delle ossa e del sistema immunitario. Nota soprattutto per il suo ruolo nella formazione e il mantenimento di massa ossa e denti sani, in realtà è necessaria anche per regolare moltissime altre funzioni del nostro organismo. Ad essere precisi, in natura esistono in due varianti di questa vitamina. La vitamina D2, presente prevalentemente nei funghi; e la vitamina D3, che viene sintetizzata dalla pelle in seguito all’esposizione ai raggi solari. Se per rispettare il fabbisogno giornaliero consigliato di vitamina D2 bisogna mangiare gli alimenti giusti, per produrre la quantità di vitamina D3 necessaria per un corretto funzionamento dell’organismo, sono sufficienti 15 minuti al giorno di esposizione al sole.

A che cosa serve la vitamina D?

La scienza ha dimostrato che la vitamina D è essenziale per una corretta mineralizzazione delle ossa e dei denti durante l’accrescimento e per mantenere un’adeguata massa ossea e l’integrità dello smalto nel corso della vita adulta. Non solo: contribuisce a mantenere normali livelli di calcio nel sangue, regolandone immagazzinamento nell’organismo, e allo stesso tempo impedendogli di depositarsi in altri tessuti del corpo, come i reni, le arterie o le cartilagini ossee, dove potrebbe causare disfunzioni e patologie severe. Questa funzione è davvero importante, in quanto il ruolo del calcio è anche fondamentale
per assicurare una corretta contrazione del cuore e degli altri muscoli dell’organismo. Infine la vitamina D contribuisce anche alla normale funzione del sistema immunitario, lavorando per la prevenzione e la protezione dalle infezioni.

Che cos’è la carenza di vitamina d?

La vitamina D è una vitamina importantissima anche perché regola il metabolismo del calcio ed è utile nella calcificazione delle ossa.

La sua carenza può dunque causare:

  • Rachitismo
  • Deformazioni ossee di varia natura
  • Osteomalacia
  • Denti deboli e vulnerabili alla carie

Quando si verifica però una carenza di vitamina D? Visto che la maggior parte della vitamina D viene sintetizzata quando la pelle è esposta ai raggi del sole, la carenza può derivare da comportamenti che impediscono al sole di irradiare la nostra pelle, come ad esempio:

  • Essere sempre troppo vestiti
  • Usare protezioni solari troppo elevate
  • Restare al chiuso per molte ore

Ci sono anche comportamenti poco sani che comportano la dispersione di questa vitamina, come ad esempio l’abuso di alcol o il consumo di sostanze stupefacenti. Anche l’utilizzo di determinati farmaci influisce sulla quantità di questo micronutriente custodito nel fegato.